Nel percorso che sta preparando il corteo nazionale Fight/Right– Diritti Senza Confini, previsto a Roma il 16 Dicembre, Esc Infomigrante organizza il dibattito: “Storie e testimonianze da Eritrea, Mauritania e Mali“.
L’appuntamento è per sabato 9 dicembre, a ESC Atelier, per un dibattito a tre voci, un live painting e una selezione musicale.
Dalle 18.30, tre attivisti nati in Africa, ma abitanti di Roma spiegheranno quali situazioni economiche e politiche costringono le persone a partire. Si discuterà di politiche monetarie neocoloniali, furto delle risorse naturali, accordi di rimpatrio con governi sanguinari, vecchie e nuove forme si schiavismo, servizi militari a tempo indeterminato. Ma anche di lotte per l’autodeterminazione, di forme di solidarietà transnazionale, di necessità di costruire fronti comuni contro quei meccanismi e quei soggetti che affamano le nostre vite sulle due sponde del Mediterraneo.
Soumaila Diawara (Coalizione Internazionale di Sans Papiers e Migranti) parlerà del Mali, Yacoub Diarra (Ira – Iniziativa per rinascita Movimento Anti-schiavista) della Mauritania e Amer Adem (Eritrea Democratica) del Paese del Corno d’Africa. Tre punti di vista su tre situazioni lontane e diverse, che permetteranno di esplorare con gli occhi di chi ha vissuto e lottato in Africa alcune delle problematiche che affliggono i Paesi citati, ma anche di ribaltare il punto di osservazione su quello che accade intorno a noi, qui in Italia. Il dibattito sarà trasmesso in diretta streaming su DINAMOpress.
Dopo il dibattito, intorno alle 21, l’artista Mokodu, nato a Mbacké (Senegal) e residente a Roma da 20 anni, si esibirà in un live painting che avrà come oggetto politico-visuale la barbarie che i governi europei e le milizie libiche stanno producendo lungo la rotta migratoria dell’Africa centrale. Durante il live-painting, sarà possibile cenare. A partire dalle 22.30, le parole e le immagini lasceranno spazio ai ritmi musicali del primo Afro-Beat-Party. Apre la serata, dj Nasty Night sulle note della reggae music. A seguire Desert Session, collettivo musicale nato tra la Puglia e i campi profughi Saharawi, chiuderà la serata.