La legge di bilancio dovrebbe servire a gestire al meglio le risorse pubbliche. Gestire al meglio significa per noi fare in modo che i soldi pubblici siano utilizzati per garantire i diritti fondamentali previsti dalla nostra Costituzione (civili, sociali, al lavoro, all’istruzione, ecc.) a tutte le persone che vivono sul nostro territorio.
Ma per l’attuale maggioranza di governo il fine sembra essere un altro.
Non è bastato prevedere un taglio di 400 milioni di euro al sistema di accoglienza per richiedenti asilo sul 2019 (e tagli maggiori per gli anni a venire, vedi qui). No.
La Commissione Bilancio della Camera non si è preoccupata di trovarsi a discutere una legge i cui numeri fondamentali non si conoscono ancora, ma ha trovato il tempo di approvare un emendamento alla legge di bilancio che modifica la norma della legge di stabilità 2016 sulla cosiddetta carta famiglia, uno strumento di sostegno rivolto alle famiglie numerose con almeno tre figli e con un Isee inferiore ai 30mila euro.
In concreto la carta, che si ottiene facendo richiesta al Comune di residenza, dà diritto ad accedere ad alcuni sconti, condizioni agevolate o riduzioni tariffarie che variano tra il 5% e il 20% su beni alimentari e non (prodotti per la pulizia della casa, prodotti per l’igiene personale, articoli di cartoleria e di cancelleria, libri e sussidi didattici, medicinali, prodotti farmaceutici e sanitari, strumenti e apparecchiature sanitari, abbigliamento e calzature) e su alcuni servizi (fornitura di acqua, energia elettrica, gas e altri combustibili per il riscaldamento, raccolta e smaltimento rifiuti solidi urbani, servizi di trasporto, servizi ricreativi e culturali, musei, spettacoli e manifestazioni sportive palestre e centri sportivi, servizi turistici, alberghi e altri servizi di alloggio, impianti turistici e del tempo libero, servizi di ristorazione, servizi socioeducativi e di sostegno alla genitorialità istruzione e formazione professionale).
A pagare però non è lo Stato, sono i singoli esercenti (pubblici o privati) che hanno scelto di contribuire all’iniziativa e che espongono il bollino “Amico di famiglia”.
In sintesi: la modifica della norma non ha alcun impatto sulle casse dello Stato, ma ha l’unico fine di escludere i cittadini stranieri non comunitari da queste agevolazioni. Ancora una volta una norma bandiera, perché la coazione a ripetere è sempre la stessa: illudere le famiglie italiane che si trovano in condizioni sociali difficili che discriminare “gli altri” gioverà a loro. Prima o poi i fatti dimostreranno che per vivere meglio serve ben altro. Intanto l’ennesima discriminazione è stata messa sul piatto del consenso elettorale.