Il 18 marzo 2020, il Dipartimento per le politiche della famiglia ha attivato una piattaforma online (https://www.cartafamiglia.gov.it/cartafamiglia/), tramite la quale le famiglie con almeno 3 figli conviventi e minori di 26 anni potranno richiedere la Carta della famiglia, uno strumento di aiuto e sostegno per famiglie in difficoltà. La Carta permette di accedere a sconti e riduzioni tariffarie su beni e servizi offerti da attività commerciali aderenti, con negozi sia fisici che online. A seguito del Consiglio dei Ministri di venerdì 28 febbraio, che ha approvato il decreto-legge recante “Misure urgenti di sostegno per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19″ (decreto-legge 2 marzo 2020, n. 9), il Dipartimento sta lavorando per adeguare la piattaforma a questa modifica normativa ed ampliare la platea di potenziali beneficiari anche a tutte le famiglie con almeno un figlio a carico.
Tuttavia, in questa ampia platea purtroppo non rientrano tutte le famiglie di cittadini stranieri con minori a carico, pur regolarmente soggiornanti. Quando era stata istituita nel 2015 (art. 1, comma 391, L. 208/15), la carta non prevedeva alcuna limitazione: né di cittadinanza, né di titolo di soggiorno, né di reddito. L‘unica condizione per ottenerla era quella di essere una famiglia residente con almeno tre figli conviventi di età non superiore a 26 anni. In seguito, il comma 467 della legge 30 dicembre 2018, n. 145, modificando la precedente disciplina, ha ridotto la platea dei destinatari escludendo tutti i cittadini stranieri non comunitari e il decreto del Ministero della famiglia del 27.6.19 ha confermato tale restrizione.
Lunaria e Italiani senza cittadinanza hanno individuato la palese discriminazione nell’accesso a questo beneficio e insieme hanno chiesto il supporto giuridico del servizio antidiscriminazione dell’Asgi. Le tre associazioni chiedono che il Parlamento intervenga quanto prima su questa disposizione includendo anche le famiglie straniere al beneficio.
E ribadiscono, ancora una volta, cosi come è stato fatto in occasione dei bandi discriminatori per medici e Oss (ne abbiamo parlato qui), che tutte le disposizioni in via di emanazione per rispondere all’emergenza Covid-19 devono evitare “nel modo più assoluto discriminazioni nei confronti degli stranieri che stanno affrontando – al pari degli italiani– i rischi e la fatica di questa fase”.
Le tre associazioni si apprestano ad indirizzare una lettera alla Ministra pari opportunità e famiglia, Bonetti.
Qui il testo della nota pubblicata sul sito dell’Asgi