Il Segretario Generale delle Nazioni Unite António Guterres lancia oggi, 21 ottobre, #PledgetoPause, una decisiva campagna globale in rete che invita i cittadini del mondo a esercitare cautela e riflessione prima di condividere contenuti online. L’iniziativa è parte di uno sforzo piu’ ampio volto a cambiare il comportamento degli utenti della rete creando una nuova norma sociale che aiuti a combattere il crescente impatto della disinformazione virale.
In un video rilanciato nei suoi profili Twitter e Instagram per essere replicato da altri leader mondiali, operatori e influencer, Guterres dice: “Durante la pandemia del COVID-19, un’informazione sbagliata puo’ essere letale. Prendetevi l’impegno di una pausa e aiutate a mettere fine alla diffusione del contagio della disinformazione.”
La campagna e’ parte di Verified, un’iniziativa ONU lanciata nel maggio 2020 per comunicare informazione sanitaria scientificamente fondata e condividere storie di solidarieta’ globale sul COVID-19. Si tratta della prima campagna globale orientata verso un cambiamento dei comportamenti sulla disinformazione, che mobilita esperti, ricercatori, governi, influencer, societa’ civile, imprenditori, media, in nome di un comune messaggio #PledgetoPause (Impegniamoci a fare una pausa).
La campagna, basata su ricerche che dimostrano che una breve pausa riduce in maniera significativa la tendenza a condividere materiale sensibile o traumatizzante riducendo cosi’ il contagio della disinformazione, mira ad accrescere il livello di alfabetizzazione degli utenti di social media per permettere loro di individuare la disinformazione e arrestarne l’ulteriore diffusione in rete.
#PledgetoPause intende raggiungere un miliardo di persone nel mondo, in rete e attraverso forme di partenariato, entro la fine di dicembre 2021. Il 21 ottobre, per tutta la giornata, influencer e altri attori sociali interverranno per prendere il loro impegno #PledgetoPause, chiedendo al loro pubblico di fare lo stesso.
“COVID-19 non e’ solamente una crisi sanitaria, ma anche un’emergenza comunicativa. Quando la disinformazione dilaga, la gente perde fiducia e prende spesso decisioni che danneggiano la capacita’ di risposta pubblica e mettono perfino a repentaglio le nostre stesse vite”, ha commentato la reSponsabile della comunicazione ONU Melissa Fleming, per la quale e’ ormai chiaro che non si puo’ efficacemente affrontare la pandemia se non si combatte anche la disinformazione.
Le Nazioni Unite cooperano con le piattaforme social in rete per raccomandare un cambiamento di approccio e hanno riconosciuto che sono stati fatti passi avanti per segnalare o bloccare la disinformazione promuovendo al tempo stesso contenuti scientifici.
L’amplificazione di informazioni e idee non accurati o dannosi sui social media esaspera alcune tra le questioni piu’ urgenti dei nostri tempi, notano le Nazioni Unite, aggiungendo che cio’ fomenta l’odio, rafforza regimi oppressivi, distorce processi elettorali, deforma la comprensione di sfide quali quella climatica, minaccia la fiducia nelle istituzioni ed espone i giovani e i piu’ vulnerabili a idee e persone pericolose.