“Noi ci batteremo perché l’Europa difenda le frontiere”: è quanto dichiarato dal ministro dell’Interno Angelino Alfano, intervenuto durante un incontro sull’immigrazione tenutosi ieri a Palermo. “Secondo le nostre informazioni – ha proseguito Alfano – in Nord Africa ci sono tra 300 e 600mila persone in attesa di transitare nel Mediterraneo”.
E’ dunque per contrastare questi presunti – il dubbio è lecito, visto che il ministro non cita la fonte – arrivi che il titolare del Viminale auspica che “Frontex sia potenziato”? Dalle affermazioni rilasciate sembrerebbe di sì: “l’Europa – ha sottolineato Alfano – deve prendere definitivamente atto che le frontiere del Mediterraneo sono europee e bisogna proteggerle. Altrimenti il problema degli sbarchi non si risolverà mai”.
Insomma, secondo Alfano, l’immigrazione si connoterebbe come un problema, contro cui difendersi e proteggersi.
“Noi corriamo il rischio di trovarci un continente razzista e con il seme della xenofobia”, ha proseguito Alfano. La domanda sorge spontanea: perchè corriamo questo rischio?
Le motivazioni non vengono date; ma, di certo, affermazioni come quelle di Alfano non aiutano. Ne sono una prova i titoli dei giornali e le reazioni di alcuni protagonisti politici.
“Alfano dimentica di dire che mercoledì il suo partito, che si chiama Nuovo centrodestra ma fa politiche di sinistra, ha votato l’abolizione del reato di clandestinità. Adesso, grazie alle politiche sostenute dal ministro dell’Interno, dovremo prepararci a un’invasione di 600mila clandestini che saranno liberi di girare per il Paese”, ha affermato il deputato della Lega Nord Roberto Caon. La stessa posizione, ovviamente, viene espressa dal segretario del Carroccio Matteo Salvini, che su Facebook scrive: “Il signor Alfano lancia l’allarme: ‘600.000 clandestini pronti a partire dall’Africa’. E intanto, insieme a Forza Italia, PD e 5 Stelle, cancella il reato di immigrazione clandestina. ARRESTATE LORO, non i Veneti!!!”. “Non sapevano che abolendo questo reato saremmo stati invasi??????”, “Se lo Stato non ci difende ci difenderemo da soli, come sempre”, “Navi da guerra e fuoco a vista, al terzo affondamento non arrivano più”, “Facciamocene una ragione, l’Italia come l’Europa devono essere distrutte con l’invasione pacifica dell’islam. O noi cittadini ci ribelliamo, o il fenomeno è inarrestabile perché studiato a tavolino”, “Fondiamoci con Forza Nuova e facciamo la rivoluzione”: sono solo alcuni dei commenti al post di Salvini. E il vicepresidnete del Senato Maurizio Gasparri ammonisce: “Quanto riferito dal ministro dell’Interno Alfano è allarmante. Per scelte demagogiche rischiamo di versare tra pochissimo amare lacrime di coccodrillo”.
Sui giornali, la situazione non cambia. “Immigrazione clandestina, l’allarme di Alfano: 600mila in arrivo. Il ministro paventa, con l’arrivo dell’estate, un transito biblico di disperati lungo il Mediterraneo”, si legge su www.tgcom24.mediaset.it. “L’allarme del ministro dell’Interno”, scrive La Repubblica parlando di un’ondata di sbarchi. “Allarme di Alfano sui migranti. ‘In 600 mila pronti a sbarcare’. Il ministro: ‘Sono dall’altra parte del Mediterraneo che aspettano'”, titola La Stampa. “Senza regole in Italia ci sarà l’invasione. Se n’è accorto pure Alfano”, commenta La Padania. Solo per citarne alcuni.
La soluzione di fronte a tutto questo, sempre secondo Alfano, è sempre e solo una: il potenziamento dei sistemi di controllo. “In questo semestre di presidenza italiano del consiglio dell’Unione Europea chiederemo con forza che il sistema Frontex sia funzionante e che ci sia una politica di immigrazione europea che trovi un punto di incontro tra accoglienza e sicurezza”. Un punto di incontro. Che però nel discorso di Alfano, completamente incentrato sulla questione sicurezza, non si è visto.
In effetti, i numeri dati da Alfano rispecchiano una situazione impegnativa. Ma non reale: sarebbero infatti, secondo quanto dichiarato a La Repubblica dal direttore del Consiglio italiano per i rifugiati Christopher Hein, “stime inverosimili”. “Con la bella stagione – afferma Hein – sicuramente il flusso può aumentare. Ma attenzione agli allarmismi. Ricordiamoci i numeri: in Germania nel 2013 i richiedenti asilo sono stati 127mila, in Italia poco più di 27mila. Le stime del ministro dell’Interno non hanno base reale, sono numeri mai visti prima, allarmistici”.
Ma evidentemente, soprattutto in clima di campagna elettorale europea, contano e fanno più notizia gli annunci eclatanti rispetto ai dati reali.