Gli abitanti di Potamia, piccolo centro nell’isola greca di Thassos, al grido di “non siete i benvenuti” hanno cacciato i membri del partito di estrema destra Alba Dorata, arrivati nel comune per distribuire gratuitamente alimenti e beni di prima necessità.
Secondo il quotidiano greco Vima, la protesta contro i militanti del movimento di estrema destra è stata condotta dal centro culturale cittadino, dalla locale squadra di calcio e da molti altri residenti.
Non è la prima volta che il movimento neonazista distribuisce alimenti e prodotti: tutti rigorosamente solo a cittadini greci. “Questo cibo è greco, prodotto da aziende greche e produttori greci, e allora lo diamo solo a greci”, dichiarava lo scorso agosto il portavoce di Alba Dorata Ilias Kasidiaris durante una distribuzione ad Atene, in piazza Syntagma, di fronte al Parlamento. Chi si presentava al banchetto di Alba Dorata doveva avere con sé il passaporto per dimostrare la nazionalità greca.
Alba Dorata fa proprio un linguaggio estremamente minaccioso e razzista, accompagnato da violente aggressioni ai danni dei cittadini di origine straniera. A marzo, il canale britannico Channel 4 ha trasmesso un documentario girato da una troupe angloellenica, che ha seguito i membri del movimento durante la campagna elettorale. Quello che mostra il documentario è inquietante: il candidato del partito di estrema destra Plomaritis definisce gli immigrati “buoni a nulla che bevono la nostra acqua”, “primitivi, subumani e contaminati”. Parlando con alcuni militanti, prosegue: “Siamo decisi a fare saponette con gli extracomunitari presenti sul territorio greco. Ma quei saponi non potranno essere utilizzati dagli uomini, perché si correrebbe il rischio di infezioni, ma solo per pulire auto o marciapiedi. Poi con la pelle degli immigrati si potrebbero fare lampade da tavolo e i loro capelli veduti nei mercatini”, e ancora: “Siamo pronti ad aprire loro i forni”. Frasi sconcertanti. Che non hanno impedito al movimento neonazista di entrare in Parlamento dopo le ultime elezioni del giugno scorso, ottenendo ben 18 seggi.
Un risultato che ha reso il partito ancora più aggressivo: a luglio scorso Alba Dorata ha chiesto ai cittadini greci, tramite una massiccia campagna di affissioni, di donare il sangue, specificando che sarebbe stato distribuito solo ai pazienti ellenici. Il primario dell’ospedale di Atene commentava: “Questa iniziativa è razzista, antiscientifica, illegale e folle”.
Ancora, a marzo scorso il deputato Artemis Matthaiopoulos ha chiesto ufficialmente alla Commissione Cultura della Camera di dividere studenti greci e stranieri nelle scuole, affermando: “Cosa ci fanno bambini figli di immigrati nelle scuole greche?”.
E non si contano ormai le numerose e violente aggressioni, a volte culminate in tragici omicidi, come l’agosto scorso, quando è stato accoltellato a morte un 19enne iracheno, o a gennaio, quando un gruppo di militanti ha uccido un 27enne di origini pachistane.
Di fronte a questo scenario tragico, la reazione degli abitanti di Potamia è un segnale estremamente positivo, ancor più se si prende in considerazione la pesante crisi economica e sociale che vive la Grecia, e su cui Alba Dorata sta facendo leva.