“Opportuno sarebbe, a parere della commissione, valutare l’ipotesi di istituire un servizio di trasporto esclusivamente dedicato a essi, da sottoporre a controllo da parte della polizia, al fine di scongiurare i pericoli di ordine pubblico che potrebbero malauguratamente ingenerarsi”. Siamo a Trapani e le persone in causa sarebbero gli immigrati che utilizzano la linea di trasporto che collega la città con il centro di accoglienza di Salinagrande. Il comunicato è stato diffuso da un consigliere comunale che fa parte della commissione Problematiche territorio urbano. L’azienda di trasporto pubblico locale avrebbe ricevuto numerose lamentele da parte dei cittadini che utilizzano quella linea di trasporto relativamente a “comportamenti poco civili adottati dagli immigrati”. Da qui la proposta del consigliere: linee di trasporto separate e controlli della polizia sui mezzi.
La notizia ha avuto giustamente grande risalto su diverse testate on line nazionali ed è diventata un caso tanto da indurre l’autore della proposta a fare marcia indietro. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera on line, il consigliere avrebbe già annunciato una rettifica del suo comunicato. Insomma, per ora, la vicenda sembra destinata a chiudersi qui.
Non è la prima volta per Trapani. Nel 2008 (il caso è descritto sinteticamente nel nostro database) c’era già stato un precedente. In quel caso i conducenti della linea 31 avevano lamentato un’eccessiva presenza di immigrati sulla linea di trasporto e il consiglio comunale aveva deciso di introdurre linee separate per cittadini locali e stranieri affidando ad una cooperativa il servizio di navetta “separato”.
Proposte simili vennero fatte inoltre a Foggia, dove nell’aprile 2009 l’Ataf decise di “sdoppiare” la linea 24 per Borgo Mezzanone e a Milano un mese dopo, quando il deputato leghista Matteo Salvini propose di istituire metrò “per soli milanesi”.