Speciali visti per “motivi umanitari” per i cittadini siriani e i loro familiari che intendono chiedere asilo in Brasile a causa del conflitto: lo ha annunciato il Comitato Nazionale Brasiliano per i Rifugiati (CONARE), pubblicando nella Gazzetta ufficiale del Brasile la norma che garantisce il rilascio di questo documento. La procedura, valida per due anni e prorogabile, conta in Brasile un solo precedente deciso nel 2012, relativo alla popolazione di Haiti colpita dal terremoto del 2010.
I visti verranno rilasciati dalle ambasciate brasiliane presenti nei paesi limitrofi alla Siria.
La decisione del Brasile arriva dopo un periodo di rigida regolamentazione della politica di immigrazione, che ha contribuito a rendere piuttosto modesto il numero delle persone che, in fuga dall’attuale conflitto siriano, cercano rifugio in Brasile: ad oggi sono circa 280 i rifugiati riconosciuti dal CONARE.
Stando a quanto si legge sulla Gazzetta ufficiale, la decisione con cui il Brasile ha deciso di rendere più facile per i siriani l’ingresso nel paese è stata presa a seguito del “deterioramento delle condizioni di vita” causate dal conflitto.
Accogliendo con soddisfazione la decisione del paese sudamericano, l’UNHCR ha esortato gli stati a garantire fino a 10mila ammissioni su basi umanitarie per i rifugiati provenienti dalla Siria nel corso del 2013, ricordando che “l’ammissione umanitaria è una procedura accelerata che può fornire una soluzione immediata alle persone più bisognose”. Stando ai dati dell’Unhcr, ad oggi l’emergenza siriana conta 130mila morti e oltre 2 milioni di sfollati, presenti per la maggior parte nei paesi limitrofi Libano, Giordania, Turchia e Iraq.
Finora, la Germania ha messo a disposizione 5mila posti per l’ammissione umanitaria di rifugiati siriani provenienti dal Libano, mentre l’Austria ne ha offerti 500. Diversi altri paesi – tra i quali Australia, Canada, Danimarca, Finlandia, Norvegia, Nuova Zelanda, Paesi Bassi, Spagna, Svezia e Svizzera – si sarebbero impegnati a garantire più di 1.650 posti, 960 dei quali per il 2013. Anche gli USA hanno indicato di voler considerare un ulteriore numero di casi, che però non è stato specificato.
E l’Italia cosa sta facendo? La richiesta avanzata al Governo qualche giorno fa dal Cir, che chiedeva di decretare per i profughi siriani che giungono nel nostro paese la protezione temporanea è rimasta sino ad oggi senza risposta, mentre molti profughi siriani giunti sulle nostre coste rifiutano di farsi fotosegnalare perché non vogliono restare in Italia.