Dopo l’assemblea pubblica tenutasi il 17 febbraio a Bologna, alla quale hanno partecipato circa 300 persone, il Coordinamento Migranti di Bologna lancia una manifestazione per chiedere l’abrogazione della Bossi-Fini.
“Da più di dieci anni noi migranti siamo incatenati dalla legge Bossi-Fini – si legge nell’appello del Coordinamento – il nostro permesso di soggiorno dipende dal lavoro e dal reddito, e per mantenere i documenti in regola dobbiamo accettare qualsiasi condizione di lavoro e salario”.
Con la manifestazione indetta per sabato 23 marzo, il Coordinamento Migranti vuole denunciare la situazione in cui si trovano molti cittadini di origine straniera: la Bossi-Fini rende la vita di molti immigrati estremamente precaria, legando il permesso di soggiorno a delle condizioni lavorative difficilmente presenti nella realtà odierna. “Se perdiamo il lavoro corriamo il rischio di perdere il permesso, di essere rinchiusi nei Cie o espulsi. Già migliaia di migranti dopo aver costruito la propria vita qui hanno dovuto lasciare il paese perdendo anni di contributi versati”, spiegano dal Coordinamento. Inoltre, a causa dell’attuale situazione normativa, “per chi non ha il permesso di soggiorno è impossibile ottenerlo”, e il sistema delle sanatorie – spesso accompagnate da frequenti truffe ai danni dei migranti – non viene considerato una soluzione.
L’appuntamento dato dal Coordinamento Migranti è per sabato 23 marzo, alle ore 15.00, in piazza XX settembre, a Bologna.
Clicca qui per l’appello della manifestazione.