“Vogliamo stringerti Aisha, perché non lasciamo nessuna indietro né sola, perché questa narrazione violenta non è la prima e -probabilmente- non sarà neanche l’ultima nel periodo a breve termine e rappresenta un attacco politico e sociale sistemico contro i nostri corpi, le nostre scelte, le nostre esperienze e la nostra vita”, scrive Non una di Meno di Torino. “L’ondata di odio e di minacce nei confronti di Silvia Romano, iniziata ancor prima che la volontaria mettesse piede sul suolo italiano, per noi rappresenta uno degli innumerevoli episodi di narrazione tossica ai quali assistiamo quotidianamente, specialmente quando si incrociano la dimensione di genere ed etnia”. Una perfetta sintesi di quanto sta accadendo in queste ore pubblicata sul sito comune-info.net il 12 maggio.