Il mese di novembre è decisivo per l’approvazione della riforma di legge sulla cittadinanza. Una riforma che tarda ad arrivare, lasciando più di 1 milione di persone nate o cresciute in Italia -di fatto cittadine e cittadini italiani – prive di un riconoscimento giuridico, e quindi escluse da molti diritti. Per sollecitare la politica a rispettare gli impegni presi, L’Italia sono anch’io e Italiani senza cittadinanza, insieme a molte altre realtà, invitano a una giornata di mobilitazione prevista per oggi, 20 novembre, Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.
Tanti gli appuntamenti in diverse città italiane (info alle pagine Facebook di Italiani senza cittadinanza e l’Italia sono anch’io). A Roma l’appuntamento è alle ore 16 in Piazza Montecitorio.
Intanto, verrà rilanciato lo sciopero della fame già promosso dagli insegnanti nei giorni scorsi, per ribadire che “A scuola nessuno è straniero”.
Chi non potrà scendere in piazza potrà comunque dare il proprio contributo partecipando al tweet storm, dalle 14.30 alle 15.30, con le frasi :
.Tuteliamo i diritti di chi è nato e cresciuto in Italia #CittadinanzaOra
.Basta rinvii #CittadinanzaOra #RiformaCittadinanzaSubito
.Basta rinvii, è ora di calendarizzare la discussione della Riforma della cittadinanza #CittadinanzaOra
.#CittadinanzaOra a chi è nato e cresciuto qui, a chi considera l’Italia il “proprio paese” a tutti gli effetti
Fino alla fine di novembre è possibile inoltre fare pressione sui Capogruppi al Senato per chiedere di calendarizzare e approvare la riforma di legge: qui sotto un esempio di testo da inviare agli indirizzi di seguito, per il mail bombing
Egregia Senatrice, Egregio Senatore,
Coloro che sono nati o giunti da piccoli in Italia e che hanno con il nostro paese un legame profondo, durevole e prevalente rispetto al paese di origine della famiglia, devono poter considerare l’Italia il “proprio paese” a tutti gli effetti, e devono poter godere in Italia di tutti i diritti umani – compresi il diritto di viverci e di partecipare alla vita pubblica.
Questo risultato può essere ottenuto solo riconoscendo loro la cittadinanza sin dalla nascita, e non al compimento del diciottesimo anno di età, al termine di una procedura che lascia spazio alla discrezionalità della pubblica amministrazione.
Con questa email voglio esprimere la mia preoccupazione perché il fatto che bambini e giovani nati o cresciuti in Italia non siano riconosciuti come cittadini può tradursi in una limitazione dei loro diritti umani e può lasciare spazio ad atti e comportamenti discriminatori nei loro confronti.
Chiedo dunque a Lei, e agli altri rappresentanti del Senato e del governo, di porre fine a questa situazione, calendarizzando e approvando immediatamente la riforma della legge di cittadinanza.
La ringrazio per l’attenzione.
Cordialmente,
[Firma]
Indirizzata a:
Luigi ZANDA luigi.zanda@senato.it
Paolo ROMANI paolo.romani@senato.it
Giovanni ENDRIZZI giovanni.endrizzi@senato.it
Laura BIANCONI laura.bianconi@senato.it
Karl ZELLER karl.zeller@senato.it
Mario FERRARA mario.ferrara@senato.it
Maria Cecilia GUERRA mariacecilia.guerra@senato.it
Lucio BARANI lucio.barani@senato.it
Gian Marco CENTINAIO gianmarco.centinaio@senato.it
Gaetano QUAGLIARELLO gaetano.quagliariello@senato.it
Loredana DE PETRIS loredana.depetris@senato.it
Invitiamo tutte e tutti a partecipare alle iniziative, perchè insieme si può:#CITTADINANZAORA!