Il Commissario per i diritti dell’uomo del Consiglio d’Europa, Nils Muižnieks, nel suo ultimo Human Rights Comment, espone un vero e proprio atto di accusa contro le politiche di alcuni paesi europei che alimentano l’islamofobia. In particolare denuncia che alcuni partiti politici in Austria, Bulgaria, Belgio, Danimarca, Francia, Italia, Norvegia, Svizzera e Paesi Bassi continuano ad utilizzare la retorica antimusulmana per scopi elettorali. “In Italia – prosegue il Commissario – alcune autorità locali hanno fatto ricorso a una vecchia legge antiterroristica che vieta, per ragioni di sicurezza, di coprire interamente il viso. Così puniscono la dignità delle donne che indossano un velo integrale”. Secondo un recente studio dell’Agenzia dei diritti fondamentali dell’Unione europea (Fra) un musulmano su tre in Europa è stato vittima di discriminazione negli ultimi dodici mesi e per le donne la difficoltà maggiore è quella di trovare lavoro, a causa delle disposizioni che limitano la loro possibilità di indossare simboli o abiti religiosi. Il commissario auspica: “I governi dovrebbero smetterla di prendere di mira i musulmani e vietare la discriminazione basata sulla religione o sulle tradizioni culturali. Dovrebbero inoltre istituire degli organismi indipendenti che forniscano assistenza legale alle vittime e conducano ricerche sulla discriminazione nei confronti dei musulmani e di altri gruppi religiosi. Ma soprattutto dovrebbero combattere i pregiudizi e l’intolleranza dell’opinione pubblica nei confronti dei musulmani per agevolare l’integrazione”.
Info: http://humanrightscomment.org/2012/07/24/anti-muslim-prejudice-hinders-integration-5/