“Pur essendo strutture per definizione ‘temporanee e straordinarie’ i centri di accoglienza straordinaria (CAS) per richiedenti asilo sono ormai da alcuni anni l’elemento portante del sistema d’accoglienza in Italia. E’ questa certamente la prima e più evidente anomalia: un approccio concepito per essere temporaneo che assume valenza portante di un sistema”. Una situazione indagata, e denunciata, dal dossier Asilo Precario redatto da Medu (Medici per i diritti umani), presentato ieri a Ragusa. Un dossier che analizza la situazione in cui versano queste “strutture eterogenee, dislocate su tutto il territorio nazionale ed affidate in gestione ai soggetti più diversi, inclusi imprenditori privati, consorzi di vario genere e grandi ditte”.
Il rapporto ASILO PRECARIO si basa sull’osservazione diretta e sulle informazioni raccolte da Medici per i Diritti Umani (MEDU) tra gli ospiti e gli operatori dei centri di accoglienza straordinaria (CAS) per richiedenti asilo della provincia di Ragusa in 14 mesi di attività, da Ottobre 2014 a Dicembre 2015, nell’ambito del progetto “ON.TO: Stop alla tortura dei rifugiati lungo le rotte migratorie dai paesi sub-sahariani verso il Nord Africa”. In questi mesi, un team di MEDU ha fornito assistenza medica e psicologica ai migranti vittime di tortura e di trattamenti inumani e degradanti ed ha raccolto le loro testimonianze. La presenza continuativa nei centri di accoglienza ha permesso di verificare le condizioni di accoglienza e i servizi forniti all’interno delle varie strutture. Ciò ha permesso di individuare gravi criticità nel sistema CAS ma anche di formulare proposte e raccomandazioni per un modello di accoglienza più rispettoso delle complesse esigenze di tutti i migranti ed in particolare dei più vulnerabili.
E’ questo dunque non solo un rapporto indipendente ma anche un’osservazione da dentro; non è cioè il frutto di una o più visite presso i vari centri di accoglienza, bensì il risultato dell’esperienza di un’organizzazione umanitaria indipendente che ha operato per più di un anno al loro interno misurandosi con il funzionamento quotidiano di queste strutture. Il rapporto svolge inoltre una riflessione generale sul sistema dei centri di accoglienza straordinaria partendo dall’analisi di un contesto specifico che è quello di Ragusa, territorio in prima fila nell’accoglienza dei richiedenti asilo.
MEDU ritiene assolutamente prioritario, da un lato superare la logica di un sistema d’accoglienza “capovolto”, in cui l’emergenziale diventa ordinario, dall’altro promuovere l’ampliamento strategico del sistema SPRAR, l’unico che si è dimostrato effettivamente in grado di garantire condizioni di vita dignitose e servizi di qualità, come anche di facilitare l’integrazione con il territorio.
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