L’Asgi ha pubblicato un primo commento sul DL n. 4/2019 che reca disposizioni urgenti in materia di reddito di cittadinanza. Il commento, punto per punto, è a cura dell’Avv. Alberto Guariso del Servizio Antidiscriminazione. L’approfondimento, oltre a segnalare l’illogicità di un sistema molto rigido “a doppio canale”, che rischia di non fornire alle famiglie straniere quel sostegno “multidimensionale” di cui hanno bisogno, ribadisce il contrasto con la giurisprudenza Costituzionale e con quella del diritto dell’Unione di molte norme introdotte con l’esplicita finalità di limitare l’accesso degli stranieri alla prestazione. In particolare, Asgi contesta l’esclusione dalla prestazione degli stranieri titolari del permesso unico lavoro, dei rifugiati politici e dei titolari di protezione sussidiaria, oltre che l’introduzione del requisito di dieci anni di residenza, che contrasta con una consolidata giurisprudenza della Corte di Giustizia europea e della Corte costituzionale, oltre che con l’art. 45 del Trattato sul funzionamento del’Unione. La scelta è dunque, secondo Asgi, ancora una volta, quella di escludere il numero più elevato possibile gli stranieri, per i quali evidentemente non vale l’obiettivo di “eliminazione della povertà” che il Governo dichiara di perseguire. ASGI chiede quindi con forza che, in sede di conversione del decreto, vengano cancellate le limitazioni e garantito un trattamento uguale a italiani e stranieri in coerenza con i principi costituzionali e con l’obiettivo della coesione e della giustizia sociale.
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