Il 7 marzo, nel pomeriggio, Cristiano Puglisi, consigliere comunale ad Arcore (MB) e vicecoordinatore regionale Forza Italia Giovani Lombardia, pubblica un post dai toni razzisti su Facebook relativo all’impiego dei richiedenti asilo accolti sul territorio come coadiutori nel servizio di Piedibus cittadino. Questo il post: “Noi ci opporremo con tutte le nostre forze, perché la riteniamo una scelta unicamente ideologica e irresponsabile, per il semplice fatto che nessun genitore potrebbe volere l’affidamento dei propri figli a uno sconosciuto. Per questo da domani ad Arcore saranno affissi dei manifesti di protesta, per questo abbiamo presentato in vista del prossimo Consiglio comunale delle mozioni per fermare l’Amministrazione, per questo inviteremo tutti i genitori arcoresi a partecipare alla prossima riunione dello stesso Consiglio, perché possano rendersi conto dal vivo di come il Partito Democratico intende continuare a governare”. E allega al post, l’annunciato manifesto, a firma congiunta di Forza Italia, Lega Nord e Fratelli d’Italia, che viene utilizzato per tappezzare le vie del paese. Il messaggio sul manifesto è chiaro e diretto, senza mezzi termini: “Ad Arcore, a scuola con lo sconosciuto? No grazie! Immigrati senza status giuridico per accompagnare i nostri bimbi a scuola? Diciamo NO!”. Almeno questa volta si è evitato di utilizzare l’abusato termine “clandestino”, il cui uso di recente è stato sanzionato dal Tribunale di Milano proprio su dei manifesti (vedi sentenza) della Lega Nord, ricorrendo alla locuzione “senza status giuridico”, e giocando sulla paura che può incutere ciò che è “sconosciuto”.
Ovviamente, come molto spesso accade, la battaglia a colpi di parole “odiose” si svolge sempre sui social, di fatto poi escludendo una grossa fetta di popolazione che rimane quasi del tutto all’oscuro di queste dinamiche. Per tale ragione, non sconvolge neanche il fatto che a tre giorni di distanza dalla pubblicazione del post e delle risposte fornite dall’amministrazione comunale, a questo fatto sia dedicata una sola notizia su un unico quotidiano, Il Giorno.
C’è molto rammarico da parte dell’amministrazione comunale, la quale ha realizzato questo percorso con l’associazione “Genitori Attivi”, che si occupa della gestione del Piedibus, insieme alla cooperativa Aeris, cercando di coinvolgere i richiedenti asilo sulla scorta di altre esperienze positive e consolidate effettuate in altri Comuni limitrofi. Anche i volontari che seguono i bambini del Piedibus si sono espressi tutti a favore del progetto con entusiasmo e gioia. Oltretutto si parla soltanto di 3 giovani richiedenti asilo.
Se solo si lasciassero parlare i bambini! Di sicuro, nella loro innocenza, scevra dai pregiudizi che solo noi adulti possiamo inculcare, non manifesterebbero alcuna preoccupazione o timore.