Tragedia nel Canale di Sicilia: Amref riafferma con forza che la politica non può continuare a ignorare tutti gli esseri umani che muoiono perché preferiscono imbarcarsi nella peggiore scommessa della loro vita piuttosto che continuare a vivere nella certezza della miseria, della guerra, delle persecuzioni politiche, della mancanza di speranza nel futuro.
Il più grande naufragio nella storia delle migrazioni: così rischia di essere ricordata l’ennesima tragedia avvenuta stanotte nel Canale di Sicilia. Amref Health Africa, oggi più che mai, ribadisce che è un dovere di tutti, ma innanzitutto della politica, ricordare che la sofferenza di una parte del mondo è affare di tutti, non solo di chi lo vive in prima persona, perché bisogni e diritti sono interconnessi, e se una parte di umanità è costretta a fuggire da guerre e miseria e a morire in mare per questo, tutta l’umanità è chiamata in causa. E’ quindi un dovere prioritario rimuovere le cause che determinano tali ingiustizie e le conseguenti tragedie.
Afferma il Direttore della sezione italiana, Guglielmo Micucci: “Quella di stanotte è l’ennesima tragedia, forse la più grande mai avvenuta nel Mediterraneo. Gente che fugge da guerre, persecuzioni e miseria. Non parliamo di andare a studiare in un altro Paese o di cercare un lavoro migliore. Ma di migliaia di persone che ogni mese lasciano tutto, i loro cari, i loro beni, il diritto ad avere un futuro normale dove sono nati, esclusivamente per salvarsi la vita. L’Europa, inerme, non riesce a dare una risposta adeguata. Amref Health Africa lavora nei Paesi da dove queste persone fuggono. Lavoriamo proprio per migliorare la loro condizione di salute cosi da permettere loro di rimanere nelle loro comunità. Ma sappiamo bene cosa significhi vivere in quelle situazioni. E proprio per questa ragione, con forza, specialmente oggi, ribadiamo l’importanza che l’Italia e l’Europa possano diventare un vero luogo di accoglienza. Per dare una speranza di salute a tutte quelle persone che fuggono. Non a queste 700. Queste, a causa di una politica che si è persa in parole e a volte ha girato lo sguardo dall’altra parte, non potranno essere viste e aiutate mai più”.