Amnesty International ha presentato oggi il suo Rapporto 2011.
“I diritti dei rom hanno continuato a essere violati e gli sgomberi forzati hanno contribuito a spingere sempre più nella povertà e nell’emarginazione le persone colpite. Commenti dispregiativi e discriminatori formulati da politici nei confronti di rom, migranti e persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender hanno alimentato un clima di crescente intolleranza. Ci sono state nuove violente aggressioni omofobe. I richiedenti asilo non hanno potuto accedere a procedure efficaci per ottenere protezione internazionale. Sono continuate le segnalazioni di maltrattamenti a opera di agenti delle forze di polizia o di sicurezza. Non sono cessate le preoccupazioni circa l’accuratezza delle indagini sui decessi in carcere e su presunti maltrattamenti. L’Italia ha rifiutato di introdurre il reato di tortura nella legislazione nazionale”. Queste in sintesi le denunce rivolte all’Italia dall’organizzazione internazionale.
Per quanto riguarda invece la situazione internazionale, Amnesty documenta restrizioni alla libertà di parola in 89 paesi, mette in evidenza casi di prigionieri di coscienza in almeno 48 paesi, denuncia torture e altri maltrattamenti in almeno 98 paesi e riferisce di processi iniqui in almeno 54 paesi.
Inevitabile il riferimento alle rivolte popolari avvenute nel Nord-Africa che testimoniano secondo l’organizzazione dei diritti umani la crescente volontà dei popoli di reagire di fronte alla paura e il grande ruolo svolto dalla diffusione delle nuove tecnologie nello sviluppo di reti e movimenti sociali che lottano contro l’oppressione del potere, la negazione delle libertà fondamentali, per la rivendicazione dei diritti umani.
Il rapporto è consultabile a questo indirizzo: http://50.amnesty.it/rapportoannuale2011/introduzione