Nasce l’Osservatorio nazionale per l’integrazione degli alunni stranieri e per l’intercultura, istituito con apposito decreto dal Miur (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca). L’obiettivo dell’Osservatorio sarà quello di “individuare soluzioni per un effettivo adeguamento delle politiche di integrazione scolastiche alle reali esigenze di una società sempre più multiculturale e in costante trasformazione” (qui il decreto). Avrà quindi, come si legge nella nota del Ministero, “compiti consultivi e propositivi”. Presieduto dal Ministro o dal Sottosegretario con delega all’integrazione, sarà composto da esperti del mondo accademico, dirigenti scolastici, rappresentanti degli istituti di ricerca, associazioni ed enti impegnati nei percorsi finalizzati alla promozione dell’intercultura e dell’inserimento degli alunni stranieri (qui i membri dell’Osservatorio, che rimarranno in carica per tre anni).
Il decreto arriva all’indomani del caso di Pratola Peligna, paese di settemila abitanti in provincia de L’Aquila. Nella scuola elementare del paese, le lezioni sono iniziate all’insegna delle divisione: tutti i neo-alunni di cittadinanza non italiana sono stati inseriti in una sola classe prima, lasciando così nell’altra sezione unicamente i bambini italiani. Una scelta che, secondo l’ex preside, risponderebbe alla necessità di “realizzare il diritto all’apprendimento per tutti gli alunni, inclusi quelli in situazione di difficoltà”. Una situazione “inaccettabile”, invece, per il nuovo preside: “La presenza di bambini stranieri all’interno delle classi deve essere equilibrata, la scuola è il luogo principe dell’educazione e non è tollerabile alcuna forma di razzismo”, ha dichiarato, modificando la composizione delle classi.
L’episodio di Pratola è solo l’ultimo di una serie (per esempi recenti, qui e qui), e palesa le difficoltà con cui le istituzione scolastiche rispondono alla presenza nelle scuole italiane di alunni di origine straniera e ai cambiamenti che stanno avvenendo nelle classi, così come nell’intera società.
Secondo i dati diffusi dal Miur, nell’anno scolastico 2014/2015 gli studenti con cittadinanza non italiana saranno quasi 740 mila (dato previsionale elaborato sulla base delle Rilevazioni integrative degli anni scolastici precedenti).