L’AfroNapoli United, una squadra di calcio amatoriale nata nel 2009 e composta da migranti e italiani, si ritrova al centro dell’attenzione dei media. I quindici ragazzi provenienti da Senegal, Costa D’Avorio, Nigeria, Tanzania e Tunisia, insieme a tredici partenopei, dopo aver dominato il campionato regolare (104 gol segnati in 20 partite), giungono alla finale provinciale Partenope AICS Napoli 2012 contro l’Asd Napoli, con la possibilità di conquistare l’accesso alle gare nazionali di categoria.
La squadra è anche caratterizzata dal fatto che buona parte dei suoi componenti sono migranti senza permesso di soggiorno o in attesa del riconoscimento dello status di rifugiato. Giunti, però, all’atteso giorno della finale, i giovani dell’AfroNapoli United perdono per 1-0. Ma a fine gara, l’allenatore della squadra Antonio Gargiulo, denuncia alcune irregolarità compiute da parte degli avversari, i quali hanno schierato in campo, sotto falso nome, un calciatore tesserato nel campionato Figc di Eccellenza. Il giudice sportivo consegna, allora, il titolo di campione provinciale agli AfroNapoli United, infliggendo il 3-0 a tavolino all’altra finalista. Una gioia e una soddisfazione che vengono immediatamente offuscate da alcune minacce ricevute sempre da parte degli avversari, i quali avrebbero annunciato apertamente di voler “denunciare alla Questura gli atleti immigrati non in possesso del permesso di soggiorno”.