E’ ancora scosso Amir Gassama a poche ore dall’aggressione razzista subita ieri, nel tardo pomeriggio, in Piazza Carlo III, nella zona del Vasto, a Napoli, mentre era in procinto di tornare a casa dopo l’allenamento di calcio. La notizia è circolata ieri solo sulla stampa locale online (fra le segnalazioni, una delle prima qui), mentre oggi viene segnalata anche dai quotidiani il Mattino e il Messaggero.
Il giovane attaccante del Gragnano (di proprietà del Napoli), guineano d’origine, classe 1999, sarebbe stato aggredito senza un motivo apparente, se non per il “semplice” fatto di avere la pelle nera. “Erano tanti, non so nemmeno di preciso quanti”, racconta Gassama.
E’ stato avvicinato, accerchiato e aggredito da un gruppo di ragazzi che, all’improvviso, lo hanno colpito con un pugno in pieno volto e un calcio allo stomaco, continuando poi ad accanirsi su di lui. “Non so perché lo hanno fatto, ricordo di aver avuto la forza di chiamare babbo e di chiedergli aiuto. Poi sono riuscito a liberarmi e sono scappato. Volevo solo tornare a casa. Non ho avuto paura. Anzi sì, un pochino in realtà ne ho avuta”, ha dichiarato ancora sotto choc alla stampa.
La denuncia pubblica avviene ancora una volta a mezzo Facebook. In un post, il tecnico del Gragnano, Rosario Campana, che ha adottato Gassama in casa sua, racconta: “Mio figlio Amir aggredito e picchiato nei pressi di Piazza Carlo III da un gruppo di ragazzi razzisti. Solo perché è di pelle nera. Non esiste ragazzo più buono di mio figlio. Renderete conto a Dio, a noi non toglierete mai il sorriso”.
Fortunatamente, Gassama sta bene a parte lo spavento. L’intervento tempestivo di alcuni passanti ha evitato il peggio. Intanto è stata aperta un’inchiesta per individuare chi ha compiuto il pestaggio. Numerosi sono stati i messaggi di solidarietà giunti a Gassama: “Lo so che a Napoli non sono tutti così. Ma non capisco perché mi è successo tutto questo”. Eppure, nell’ultimo periodo, si sono verificate proprio a Napoli e nell’hinterland numerose aggressioni razziste, alcune anche particolarmente violente.
“Per fortuna si è trattato soltanto di qualche graffio e di tanto spavento. Sono contento di come abbia reagito – ha concluso il Rosario Campana -. Lui ha la pelle dura e una dedica a loro è la miglior vendetta a cui si possa ambire”.