Sulla pagina Facebook dell’agenzia Adiura di Chieti Scalo è comparso il seguente annuncio di lavoro razzista e discriminatorio, poi rimosso: “Cercasi badante h24 con contratto a norma di legge”, ma “non dev’essere di colore”. L’avviso si riferiva a un’offerta di lavoro per un’assistente familiare a Brittoli, un piccolo comune della provincia di Pescara. Il contratto previsto era norma di legge, ma la candidata non doveva “essere di colore”. L’annuncio social è stato pubblicato nel pomeriggio dello scorso venerdì 3 luglio. L’attività dell’agenzia incriminata è quella di mettere in contatto, anche attraverso annunci social, persone che necessitano di operatori sanitari o assistenti familiari. E’ stata l’Anpi di Pescara a denunciare il contenuto discriminatorio, pubblicando lo screenshot dell’annuncio (poi rimosso) sulla propria pagina Facebook: https://www.facebook.com/anpipescara/photos/a.192439794129164/3292034314169681/?type=3&theater.
Con la diffusione della notizia, sulla bacheca Facebook dell’agenzia sono comparse decine di messaggi molto critici. L’agenzia, in seguito alle polemiche seguite alla pubblicazione dell’annuncio, ha risposto specificando che “la richiesta viene direttamente da un parente dell’assistito. Il malato che non è sano di mente ha espresso questa richiesta. Anche se avessi scritto uomo anziché donna sarei stata tacciata di razzismo”. Today.it ricorda che in un altro gruppo pubblico, sempre sulla piattaforma Facebook, “Badante cerco/offro Italia” il 4 luglio è comparso un annuncio simile. Anche in questo caso si ha premura di specificare che “la persona da accudire è un uomo con la sindrome di Down che ha paura delle donne di colore”.
I due annunci pubblicati su Facebook (quello dell’agenzia e quello del privato) sembrerebbero relativi alla stessa situazione. Come ha ricordato Arci Pescara nel suo post: secondo la Costituzione italiana “tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”. Dunque, questi post discriminatori e razzisti vanno condannati e segnalati.