A seguito degli sbarchi degli ultimi giorni, la risposta del governo non si è discostata dalle decisioni prese in precedenza in situazioni analoghe. Definendo una situazione ormai ciclica e prevedibile come “eccezionale”, il Ministero dell’interno ha predisposto un “ulteriore piano straordinario” per la prima accoglienza delle persone (qui la circolare). Concretamente, visto che i centri presenti sul territorio interessato dagli sbarchi sono sovraffollati – condizione in cui si trovano sempre, e non solo negli ultimi giorni – la scelta del governo è stata quella di trasferire i migranti su tutto il territorio nazionale, non all’interno dello Sprar – il sistema nazionale di protezione per richiedenti asilo, i cui posti sono stati recentemente incrementati – bensì in strutture alberghiere.
Lo abbiamo già visto altre volte: le risposte emergenziali che i governi danno a situazioni prevedibili gettano le basi per problemi che, anch’essi, si ripetono sempre uguali. Basta ricordare, come suggerito ieri da Asgi, l’amministrazione della cosiddetta Emergenza NordAfrica, e le complicazioni ad essa seguite.
Tutto questo crea terreno fertile per l’avvio di polemiche sterili e poco costruttive, ma di forte impatto comunicativo, soprattutto in un periodo di lunga crisi e, guarda caso, a ridosso delle elezioni, europee ed amministrative.
Ecco quindi che tornano le ormai conosciute azioni e dichiarazioni della Lega Nord.
“Mentre il Paese va a rotoli stanotte oltre 400 profughi sono stati sistemati in lussuosi hotel della Lombardia”, dichiara il deputato della Lega Nord Paolo Grimoldi, mentre si moltiplicano le iniziative leghiste contro l’ingresso di cittadini stranieri nelle strutture alberghiere.
A Pavia e provincia, alcuni esponenti e militanti della Lega Nord hanno manifestato davanti agli alberghi destinati all’accoglienza. “Invito i pavesi a ribellarsi, a unirsi a noi per dire al prefetto che deve vergognarsi per come ha deciso di gestire l’arrivo in Città dei 40 presunti profughi. Non li vogliamo”, ha dichiarato il senatore della Lega Nord Gian Marco Centinaio durante il presidio davanti all’hotel Ritz, a San Genesio.
“E’ assurdo portare al Nord i clandestini provenienti dalle città del Sud” secondo Angelo Ciocca, consigliere regionale del Carroccio. Così come per la segretaria nazionale della Lega Nord Liguria Sonia Viale: “In queste ore, per la gestione dell’accoglienza, si sta organizzando un ponte aereo verso le regioni del Nord, e anche verso la nostra regione. Come Lega Nord Liguria, siamo pronti a mobilitarci, come in Lombardia, se venissero trovati alberghi di lusso a spese dello Stato, mentre per le situazioni di grave disagio di tante famiglie liguri le risorse non si trovano mai”.
“Clandestini in albergo, italiani sotto i ponti”, recitava lo striscione srotolato a Lodi da alcuni manifestanti, organizzato sempre dal Carroccio davanti al “Laus Residence”.
Tutte dichiarazioni avallate dal segretario federale della Lega Nord Matteo Salvini, presente al presidio davanti all’hotel Ritz: “Basta con le invasioni di clandestini”.
Addirittura, a Belvedere di Tezze, in provincia di Vicenza, il sindaco Valerio Lago ha impedito a otto persone di origine eritrea di alloggiare in un albergo. “Sono pronto a fare la guerra, nel mio Comune non voglio profughi. E non è una questione di razzismo. Qui ci sono già problemi perché ci sono rumeni e albanesi. Io sono il responsabile della salute pubblica e non ne sapevo nulla”, ha dichiarato.
Anche Forza Nuova prende la parola: “La Prefettura dovrà valutare come procedere alla loro identificazione e ancora non si sa con sicurezza in che strutture saranno accolti. Questo significa che ancora non sappiamo chi abbiamo accolto, non sappiamo se fra loro ci siano soggetti socialmente pericolosi o portatori di malattie a carattere pandemico e mortale per la popolazione”, hanno dichiarato gli esponenti locali di Forza Nuova dopo aver saputo che la provincia di Treviso dovrebbe ospitare una quarantina di persone. “La popolazione esige sicurezza. In caso contrario, se questa sicurezza non può essere garantita, chiediamo che i profughi africani vengano immediatamente allontanati dal nostro territorio per essere ospitati in altri comuni italiani dotati di strutture sanitarie organizzate adeguatamente a fronteggiare l’emergenza. Se la nostra istanza sarà ignorata, sarà il caos in città”, minaccia Davide Visentin, coordinatore provinciale del movimento di estrema destra di Treviso.
L‘allarmismo di Forza Nuova e Lega Nord viene assecondato anche dai titoli dei maggiori quotidiani, dove si parla di “ondata”, “invasione”, di città “assalite”.
In realtà si sta parlando di numeri esigui: il trasferimento coinvolgerebbe infatti circa 40 persone per Comune. Parlare di “invasione” è quindi quanto meno eccessivo se non scorretto. Uno schema ben noto e già visto: non si avanzano proposte, bensì ci si erge a difensori, contro un presunto invasore che vorrebbe toglierci le poche risorse che abbiamo.
Ma davanti a questi meccanismi, le domande sono tante: perché le risorse sono poche? Perché i servizi di assistenza alle persone vengono costantemente smantellati? Che tipo di politiche pensano di portare avanti i candidati contro il progressivo impoverimento della popolazione? E per quanto riguarda i migranti: perché il sistema Sprar, di cui recentemente è stato deciso l’ampliamento, non viene utilizzato e si preferisce affidare la gestione dell’accoglienza a strutture private? Che tipo di convenzioni si prevedono? Quali enti gestiranno i servizi di accoglienza, e con quali criteri? Perché il governo non ha avviato una preventiva consultazione a livello nazionale in modo da garantire una gestione complessiva più omogenea e consapevole, piuttosto che calata dall’alto?
Domande che poniamo da tempo e che restano sempre senza risposta, lasciando campo alla creazione di capri espiatori, molto utili in campagna elettorale.