La Lega Nord promuoverà due referendum, uno per l’abolizione della figura del prefetto, l’altro contro l’ammissione ai concorsi pubblici delle persone prive di cittadinanza italiana: lo ha annunciato il segretario della Lega lombarda Matteo Salvini, durante l’inaugurazione di una piazza dedicata al defunto sindaco Cesarino Monti, a Lazzate.
“Promuoveremo un referendum per chiedere ai cittadini italiani l’abrogazione della figura del prefetto, un’emanazione odiosa e antistorica, simbolo di tutto quello che non va”, ha dichiarato Salvini, che si è poi schierato contro la possibilità, per le persone di cittadinanza non italiana, di partecipare ai concorsi della Pubblica Amministrazione. “Ora se non sei cittadino italiano hai gli stessi diritti e alcuni doveri in meno rispetto a noi. Per questo la Lega Nord promuoverà un referendum per cancellare il provvedimento del Ministro per l’integrazione”.
Il provvedimento a cui si riferisce il segretario del Carroccio è una norma entrata in vigore il 4 settembre scorso, con cui l’Italia non ha fatto altro che adeguarsi alla direttiva europea 2003/109/CE: un passaggio arrivato dopo un contenzioso con la Commissione Europea iniziato due anni fa, causato dal ritardo dell’Italia nel recepimento.
Proprio sulla base della legge comunitaria, in questi anni la magistratura ha emesso diverse sentenze a favore di cittadini non italiani.
La normativa prevede che possano partecipare ai concorsi pubblici solo i titolari di un permesso per lungo soggiornanti (carta di soggiorno), dello status di rifugiato o della protezione sussidiaria. Inoltre, restano appannaggio esclusivo dei cittadini italiani i ruoli che implicano “esercizio diretto e indiretto di pubblici poteri” e che “attengono alla tutela dell’interesse nazionale”, come ufficiali dell’esercito, poliziotti, carabinieri, magistrati: limitazioni che si pongono in contrasto con la Convenzione Oil 143/1975, ratificata anche dall’Italia, che parifica tutti lavoratori stranieri legalmente soggiornanti – e quindi non solo i titolari di carta di soggiorno o protezione – e i lavoratori nazionali.
La proposta della Lega non va quindi contro un “provvedimento del Ministro per l’integrazione”, come dichiarato da Salvini, bensì si oppone a una norma comunitaria, peraltro parziale e limitata rispetto alla Convenzione Oil, che l’Italia dovrebbe applicare in quanto paese firmatario.