Mentre l’Europa dei grandi stava continuando a bisticciare (come se non si trattasse di esseri umani) sulla “spartizione” dei 49 migranti della Sea Watch 3 e della Sea Eye, finalmente fatti sbarcare in un porto “sicuro”, numerosi cittadini di Torre Melissa (KR), insieme al sindaco, si sono hanno soccorso cinquantuno migranti curdi, giunti all’alba a bordo di un’imbarcazione a vela. La barca si è incagliata, nella notte, a pochi metri dalla spiaggia nei pressi dell’hotel Miramare. Poi si è capovolta in mare (qui il video https://www.crotonenews.com/cronaca/crotone-barca-a-vela-con-migranti-in-balia-del-mare-video/) a causa del forte vento e delle pessime condizioni del mare. Un uomo è riuscito a raggiungere a nuoto la riva e a dare l’allarme. Le urla terrorizzate dei migranti rimasti a bordo del piccolo veliero di fortuna, poi, hanno svegliato i residenti.
Dopo alcuni momenti concitati, alcuni cittadini hanno deciso di utilizzare l’imbarcazione di salvataggio in dotazione all’hotel per il periodo estivo per portare al sicuro le sei donne ed i quattro bambini, tra i quali un neonato, che erano a bordo. L’hotel ha poi messo a disposizione la sua struttura per soccorrere le persone e permettere loro di potersi asciugare e cambiare. La barca è stata quindi trainata da un mezzo della Capitaneria di Porto – Guardia Costiera – di Crotone nel porto della città grazie anche all’ausilio di un rimorchiatore. Ma le operazioni di salvataggio sono state tutt’altro che semplici. Un uomo della Guardia Costiera è stato calato nell’imbarcazione con un elicottero e dopo aver constatato le condizioni di salute di tutti ha preso il comando della barca. I migranti saranno ora trasferiti al Centro di accoglienza di Sant’Anna per le procedure di identificazione.
Un altro piccolo esempio di “resistenza” e di “disobbedienza” a chi invece fa dei porti chiusi una priorità e un vanto. Per fortuna, esistono ancora cittadini e sindaci per i quali salvare vite umane è una priorità.