Un nuovo documento presentato da Wikileaks, e diffuso in rete, accusa la Marina militare italiana di essere stata protagonista, nel luglio 2009, del respingimento e del pestaggio ai danni di un gruppo di migranti (un’imbarcazione con 89 passeggeri a bordo, tra cui 75 eritrei (comprese 9 donne e tre bambini), e afferma che l’ambasciatore italiano a Tripoli, Francesco Trupiano, si è negato alle pressanti richieste di chiarimento dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite. Elementi che hanno portato a concludere che l’accordo di cooperazione tra Italia e Libia per respingere i migranti intercettati nel Mediterraneo verso la Libia avrebbe violato i diritti umani dei migranti mettendo in pericolo i richiedenti asilo.