“Chiediamo al governo e al parlamento di intervenire nella discussione sul Patto europeo su migrazioni e asilo per ribaltare la logica di chiusura ed esternalizzazione, introducendo vie legali e sicure di accesso per lavoro e per ricerca di protezione, promuovendo un programma europeo di ricerca e salvataggio nel Mediterraneo e una riforma del Regolamento Dublino coerente con le indicazioni emerse dall’Europarlamento nella scorsa legislatura”. Si chiude con questo appello la nota diffusa oggi dalla campagna “Io accolgo”, della quale Lunaria fa parte, alla vigilia della Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’immigrazione istituita per ricordare quanto successo il 3 ottobre 2013 quando un’imbarcazione carica di migranti affondò a mezzo miglio dalle coste di Lampedusa causando la morte accertata di 368 persone. Qui di seguito la nota integrale.
Il 3 ottobre del 2013 un’imbarcazione carica di migranti affondò a mezzo miglio dalle coste di Lampedusa. I morti accertati furono 368, 20 scomparsi e 155 i superstiti, di cui 41 bambini.
Nel 2016, per volontà del Parlamento, quella data fu proclamata Giornata nazionale delle vittime di immigrazione, con l’intento dichiarato di sensibilizzare al rispetto della vita e all’accoglienza.
In realtà, quella del Mediterraneo continua ad essere la rotta più pericolosa del mondo, con migliaia di persone vittime della frontiera marittima, soprattutto dopo la soppressione delle missioni di salvataggio e recupero come Mare nostrum e la guerra dichiarata alle Ong, colpevoli solo di fare il loro dovere: salvare vite umane.
Il Nuovo patto europeo su migrazione e asilo, con il quale la Commissione Von der Leyen presenta il suo programma di legislatura e riavvia il cammino delle riforme in materia di immigrazione e asilo, conferma e non modifica la direzione sbagliata già indicata nel 2015.
Gli strumenti e gli interventi già presenti nella politica europea di immigrazione e asilo vengono riordinati nell’ambito della medesima cornice, peggiorata in alcune parti con un appesantimento di misure di controllo e chiusura. Una cornice sulla quale esiste un ampio consenso degli Stati membri: le divisioni tra i Governi europei sono emerse infatti soprattutto in relazione alle ipotesi di riforma del Regolamento Dublino e al divieto dei movimenti secondari, mentre vi è grande coesione sulle misure di contenimento degli arrivi e sui rimpatri.
Da parte sua, il governo italiano – che ha confermato i vergognosi accordi con la Libia – annuncia che lunedì prossimo il Consiglio dei ministri varerà un nuovo decreto che segnerà il superamento dei decreti Salvini. Il testo del provvedimento presenta luci e ombre. Ci auguriamo che possa essere migliorato, accogliendo le proposte che anche la Campagna Io Accolgo ha presentato, riconoscendo diritti, tutele e una accoglienza degna di questo nome agli stranieri che raggiungono il nostro Paese.
Chiediamo al governo e al parlamento di intervenire nella discussione sul Patto Europeo Migrazioni e Asilo per ribaltare la logica di chiusura ed esternalizzazione, introducendo vie legali e sicure di accesso per lavoro e per ricerca di protezione, promuovendo un programma europeo di ricerca e salvataggio nel Mediterraneo e una riforma del Regolamento Dublino coerente con le indicazioni emerse dall’Europarlamento nella scorsa legislatura.