Pubblichiamo qui di seguito l’appello che sta circolando in rete in questi giorni in tutta Europa, che chiede a gran voce di smuovere le politiche europee in materia di migrazioni. Si chiede che l’Europa si adoperi subito per creare dei “viaggi sicuri” e per difendere i diritti dei rifugiati.
Per questa ragione, è stata indetta una marcia per il 27 febbraio. I cittadini europei scenderanno in piazza per difendere i diritti umani e dei rifugiati. Per la creazione del #SafePassage, si chiede ai governi europei di agire adesso: un viaggio sicuro da terre devastate dalla guerra a rifugi sicuri, la libera circolazione dal punto di arrivo in Europa alla meta di destinazione, no ai braccialetti, alle confische e alla chiusura dei confini!
Sono già 23 i paesi aderenti, con oltre 100 città sparse in Europa. In Italia, per ora si registrano le adesioni delle città di Lecce, Firenze, Pescara e Torino. Durante i cortei è gradito l’utilizzo di cartelli, striscioni e bandiere riportanti l’hashtag #SafePassage! L’obiettivo è la condivisione massiva del messaggio, è molto importante quindi utilizzare l’hashtag anche in fase di condivisione sul web di foto e contenuti video. Si accettano inoltre fischietti per far rumore per i rifugiati ed i loro diritti.
Qui di seguito il testo dell’appello in inglese, con il link all’evento internazionale Facebook, dove ci sono continui aggiornamenti sulle città che stanno aderendo all’iniziativa.
On 27 February 2016 European citizens will come together in cities across the continent to stand up for human rights in Europe.
We are demanding that European authorities and governments take action now to open secure safe passage routes for all those who seek protection.
- #safepasssage means legal and safe routes: no more deaths at our borders
- #safepasssage means protection for refugees on their travel through Europe
- #safepasssage means keeping internal borders open within Schengen
- #safepasssage means high standards of reception and asylum in all European countries, no longer diminishing the rights of asylum seekers and refugees, allowing refugees to keep their belongings, allowing them to be reunited with their families immediately and providing stability as far as their right of residence is concerned.
These people are running away from war, persecution and starvation. But Europe is looking the other way – a death count in the Mediterranean Sea of 360 men, women and children in January 2016 and appalling conditions in refugee camps like Calais and Dunkirk speak for themselves.
The death of three year old Alan Kurdi in September 2015 sparked a global outrage, but since then more than 300 children have silently drowned. According to the UN children now make up over one third of groups crossing from Turkey to Greece.
The need to provide safe passage has never been more urgent.
Europe has dealt with bigger challenges in the past.
We know Europe can do better, and we demand that our leaders do better.
#SafePassageNow