A un anno dalla strage del 3 ottobre 2013, in cui 368 persone morirono al largo delle coste di Lampedusa, sono molte le ricorrenze orientate alle memoria, al ricordo e alla commemorazione. Momenti importanti per non dimenticare: ma di stragi, purtroppo, ce ne sono state molte altre.
Mentre il mondo versa in quella che l’Unhcr ha definito “un’emergenza umanitaria senza precedenti“, l’Europa continua a fortificare le frontiere, impedendo di fatto alle persone di godere del diritto all’asilo e alla protezione internazionale: una coazione a ripetere sicuritaria, destinata a provocare altre migliaia di vittime in mare, favorire chi ancora oggi in Italia torna a proporre di usare le armi per difendere i propri confini, e alimentare la propaganda capziosa e strumentale nazionalista e xenofoba che sembra dilagare in ogni angolo dell’Europa. Lo scrive Grazia Naletto in Migrazioni, conflitti e colpevoli omissioni.
Il testo è tratto da Cronache di ordinario razzismo. Terzo Libro bianco sul razzismo in Italia, testo in corso di pubblicazione a cura di Lunaria.
Ne proponiamo qui la lettura.